domenica 10 luglio 2011

Percorso ter-male

Ci sono immagini romantiche nella mia testa.
A volte.
Una di queste è leggere un libro tra le braccia dell'uomo che amo.
E che mi ama.
A volte sono io che lo abbraccio con il libro tra le mani.
E la sua testa sul mio petto.
Altre sprofondo completamete nella sua stretta.
Le parole prendono vita con voci diverse.
A turno leggiamo con la giusta intonazione.
Lasciando una traccia di noi nei versi che pronunciamo.
Le stagioni fanno da sfondo in questa mia fantasia.
Il caldo di un maglione e di un plaid che ci avvolge d'inverno.
L'ombra di un dondolo sotto un pergolato di glicini in estate.

Ieri ho portato il mio libro con me.
L'ho lasciato al riparo nella mia borsa.
Mentre nuotavo nell'acqua sulfurea tra puzza e caldo.
Un'immagine lontana dall'idea di refrigerio ma in realtà molto piacevole.
Stordita dagli effluvi sono riemersa per godermi il sole feroce.
Amara sorpresa al mio ritorno.
Il mio amico mi ha spodestata tuffandosi nella mia lettura.
Avrei voluto riappropriarmi del mio scrigno di passione.
Ma il mio sguardo si è posato sul suo volto concentrato.
La fronte corrugata e gli occhi mobili.
Un labbro stretto con decisione tra i denti.
Sorrisi improvvisi e accennati.
Sono rimasta a guardarlo per un po', a vedere l'effetto del mio libro su di un altro.
L'ho sentito vicino.
Ancora una volta.
Vicini come lo eravamo da bambini.
Vicini perché condividevamo.
Quella condivisione che ho infruttuosamente cercato in questi anni.
Che poi ritrovo in un'ora afosa.
E dura il tempo di quell'ora.

11 commenti:

  1. Quand'ero piccola leggevo con mio fratello.
    Ora non lo faccio più. Non so perchè.

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  2. Mi sono appena ricordata di avere un fratello. Gulp!

    Riprendi. Se vuoi e se ti va.

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  3. Ma io non l'ho mai avuto un fratello!
    Va be', comunque devo ammettere che le migliori dormite le ho fatte
    quando qualcuno leggeva un libro per me. Lo so, non c'è niente di romantico in questo, però è andata così, che posso farci?

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  4. Quante saranno mai quelle persone che abbiamo avuto una vita accanto, anche amandole, ma senza fare un passo in più?

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  5. Molte credo.
    Il passo spesso lo si pretende dall'altro prima di compierlo.
    O peggio di tutto, a volte non ci accorgiamo proprio della sua mancanza.
    Ne ho perse molte di quelle persone.
    Lo stesso numero di persone che hanno perso me per quel motivo.

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  6. O si proiettano sull'altro i nostri desideri, le nostre sconfitte. Omettendo l'osseravre, l'accorgersi di ciò che l'altro ci chiede. Facendoci dei film in testa.

    Un peccato. Bisogna star bene per far bene.

    Lo so che è un luogo comune, ma così è davvero.

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  7. Ne abbiamo perse tutti, non sappiano nemmeno noi quante, purtroppo. E la persona o le persone che sceglieremo di amare, ricambiati, probabilmente non varrà una di quelle perse .

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  8. Non so se sia giusta una valutazione del valore in prospettiva.
    Preferisco soffermarmi sul valore attuale dell'altro.
    In fondo anche il mio valore muta.
    Non sarà mai uguale al passato.
    E non per forza aumenta.
    Anzi.

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  9. @fiore
    I luoghi comuni non sono sempre brutti.
    Per esempio è vero che i neri hanno il ritmo nel sangue :-D

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  10. Il mio (valore) è diminuito . E non di poco.

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