lunedì 19 settembre 2011

Favorisca i documenti.

Non so esattamente per quale motivo ciò accada ma so sicuramente che se un uomo è in macchina con una donna non verrà fermato ad un eventuale posto di blocco o se fermato verrà trattato con clemenza.
So anche che se un carabiniere o un poliziotto ferma una macchina con 4 ragazze, spesso ubriache, il contollo durerà abbastanza da fare il piacione e farle ridere come papere felici della loro fortuna stretta tra le gambe.
E' un momento bellissimo quello. Puoi prenderli per il culo in maniera spudorata e non se la prenderanno, basta nascondere tutto dietro un sorrisone accattivante.
So esattamente che se organizzi una festa in una campagna isolata non dovresti avere problemi a meno che Augusto, il gay più rumoroso che tu conosca, non rimanga in mutande e berretto da marinaio e salga a cantare su un trattore.
In quel caso può succedere che qualcuno, spuntato dietro una foglia di fico suppongo, chiami i carabinieri.
E così mentre balli, urli, sudi, bevi, canti, e fumi sostanze lecite e non, i tuoi occhi si colorano dell' insipido blu polizia, direbbero i Subsonica, anche se questi erano carabinieri.
Allora ti ricomponi dietro la tua faccetta simpatica e rassicurante e inizi ad andare verso di loro.
Meglio attaccare, meglio non aspettare.
Ma Augusto con il passo tipico della gazzella in calore ti supera e si avvicina alla volante pronunciando la tipica frase da film, che aspettava di dire forse da 15 anni '' C'è qualche problema, agente?!''.
Con la g più frocia che tu abbia mai sentito.
Non sai se trattenere una bestemmia o una risata e nel dubbio le trattieni entrambe.
Ti fai seria nonostante tu abbia di fianco Braccio di Ferro smagrito e ricchione che pronuncia frasi come ' Venite a ballare con noi' e inizi a scusarti per il disagio procurato ( sì ma a chi? ai grilli? alle cicale? ai topi? ai serpenti? ai germogli, che ora infastiditi non germoglieranno più? a chi ? a chi cazzo? siamo in campagna!).
Ti assumi la responsabilità di far cessare il baccano davanti ad un appuntato barese che dice '' meh wuagliò allò? ce facit? andate a casa pe ppiacer! andate a studiare, andate a lavorare meh! nun rumpit le cugghiun a quest' òr!''
Riesci a tranquillizzarli, vanno via e appena ripartiti il casino riprende come prima.
No, peggio molto peggio.
Ma c'è una cosa che ancora non so.
Come mai mentre sei in macchina con un'amica su un lungomare soleggiato e deserto e andate piano perché state chiacchierando del più e del meno, state riflettendo un po' ad alta voce, vieni fermata da un carabiniere che incazzatissimo vi insulta perché andate troppo piano e chiede i documenti ad entrambe ed inizia ad avanzare pretesti per farvi un verbale e se potesse scriverebbe che vi multa perchè ''oggi ho i coglioni girati e mi deve pur sfogare!''

No, questo non lo so.

sabato 17 settembre 2011

Autopromozione




Il Consigliere Regionale della Lombardia,
con il curriculum ben in vista,
si aggira per Milano, Via Montenapoleone, facendo shopping.

Alcuni sostengono che proprio nel quadrilatero della moda il Consigliere stia cercando la sua nuova casa.
Immagino non sarà facile.
In alcuni quartieri, quelle come lei, non le vogliono.
Dicono 'che deturpano', 'che ci sono i bambini', 'che attirano brutta gente'.
I soliti perbenisti insomma.

Sono un po' in pensiero, ce la farà?

lunedì 12 settembre 2011

Bacchettona senza bacchetta né frustino

Una ragazza è morta.
La sua amica è in ospedale in gravi condizioni.
Il terzo è in carcere, si difende e si dice disperato.
Tutto questo per un gioco erotico ' finito male' dicono.

Forse ad essere sbagliata non è la fine ma l'inizio stesso.

Molti sono gli uomini morti delle proprie depravazioni.
Molti ne moriranno ancora.
Morire schiavi dei vizi.
Morire per gioco.
Morire nel gioco.

Tristezza.
Ha un sapore di disperazione per me.
Li vedo così.
Dei disperati.

martedì 6 settembre 2011

Autocitazioni

Il vero capodanno è a settembre.
Il reale giro di boa.
A gennaio si stappa lo spumante e si sbagliano le date finendole sempre con l'anno precedente ma niente di più.
Settembre invece.
Mese atroce e bellissimo.
La malinconia della fine di una stagione, la paura dell'inizio di quella nuova.
Settembre era la scuola.
Settembre erano i mal di pancia del mal di scuola.
Settembre era l'angoscia di riprendere la vita in ritmi stabiliti, senza l'anarchia dell'estate.
Settembre era il caldo di agosto con i vestiti per bene addosso, adatti a stare in classe.
Settembre era mamma che mi toglieva le ultime ore di sonno per riabituarmi a svegliarmi presto al mattino.
Settembre era il libro delle vacanze ignorato per mesi e completato a tempi record in pochi giorni.
Settembre era la pelle che si sbiancava e l'umore che si ingrigiva.
Settembre era la lista di nuovi propositi.
Settembre era il continuo delle cose lasciate in giugno.
Settembre era dimenticarsi degli amici del mare fino al prossimo caldo.
Settembre erano i professori abbronzati e il sorriso che mi veniva immaginandoli col costumino.
Settembre era di nuovo Milano.
Settembre era qualche pioggia profumata, non a Milano.
Settembre era il primo acquisto di una sciarpa nuova.
Settembre era il momento in cui smettevi di dire '' no, quello lo do a settembre!''
Settembre era il corpo al lavoro e la testa in vacanza.
Settembre è e non era.
E forse sempre sarà.

venerdì 2 settembre 2011

Agosto, mese cafone, è finito.

Ho camminato sui miei occhiali da vista, frantumandoli, e ne ho poi comprato un paio tartarugato da secchiona che mi piace parecchio.

Ho scoperto un amore sconfinato per i baffi del latte e per il loro perdurare tenace sino ad un secco colpo di tovagliolo sulle piccole labbra di Effe.

Ho visto albe bellissime, ho nuotato in un acqua salata e limpida, e bevuto tanto e senza pensieri in una terra chiamata Salento.

Ho fatto chilometri in macchina con il mio amico del cuore cantando canzoni improbabili e scoprendo  di sapere alla perfezione le canzoni di Pupo. Ho così assolutamente la certezza di essere stata nella vita precedente una sua estimatrice, e attraverso la nota dottrina platonica della reminiscenza, posseggo in me tutti i termini della sua ignobile discografia.

Ho fatto un'ottima paella.

Ho inconsapevolmente recitato assieme al mio amico la parte dei fratelli Capone di Totò e Peppino scrivendo una lettera. Ci siamo impantanati per diversi minuti su 'per seguire'  che io, con reminiscenze giuridiche non platoniche, scrivevo 'perseguire'.

Ho capito che invecchiando perdo la mia purezza, almeno nei pensieri.  La libertà ha a volte, per me, il costo della purezza d'animo. Ad ottanta anni la mia anima sarà nera come quella di Hitler.

Ho scoperto che la madre di mio padre sta morendo. L'ho vista una volta sola in vita mia, anche se pare siano state due ma della seconda non ho memoria. Ho paura per mio padre che per trenta anni ha finto di non soffrire per l'abbandono di una madre capricciosa. Ho paura di vederlo soffrire.

Ho iniziato a cercare il bandolo della matassa.

Ho visto di essere fatta anche di buchi, parti vuote, mai colmate o dolorosamente strappate. Vuoti neri difficili da spiegare agli altri, vuoti che si colmano con le assenze. Vuoti che mi completano. Vuoti che sono pezzi di me.

Ho avuto delusioni.

Ho dato delusioni.

Ho sudato molto.

Ho avuto voglie nuove, più adulte e capito che che in me la paura e la voglia si daranno sempre la mano.

Ho mangiato tantissimo yogurt e deciso sarà la mia cena per i prossimi anni.

Ho deciso, ora, di smettere di fare propositi che di sicuro non manterrò.